L’altare: origini di un arredamento liturgico
09-06-2022
Cultura

L’altare: origini di un arredamento liturgico

L'altare è sempre stato il perno della celebrazione liturgica. Sin dai primi riti cristiani, sull’altare si è continuamente riproposto il sacrificio di Cristo.
Che sia in pietra, in legno di noce, di frassino, di rovere o di qualsiasi altro tipo di materiale, l’altare è sicuramente uno degli arredamenti liturgici che il visitatore nota non appena mette piede all’interno di una chiesa. A differenza del tabernacolo, dell’ambone o della fonte battesimale, l’altare ha sempre ricoperto una certa rilevanza non solo nella religione cattolica, ma anche in diversi altri culti come quelli pagani. Sin dai tempi più antichi, questa mensa sacra era riservata al sacrificio e alla celebrazione di un rito religioso come la messa. Nella religione cristiana, infatti, l’altare ha mantenuto un’importanza considerevole, tanto da essere centrale nell’edificio religioso, tra le due navate.

Tuttavia, come molte parole, il termine altare deriva dal sostantivo latino “ara”, che deriva a sua volta dal verbo “arere” (bruciare). Proprio per questo motivo, originariamente l’altare era realizzato in pietra, materiale resistente al fuoco che, nella religione cristiana, simboleggia lo Spirito Santo che discende dal cielo. Nonostante quest’accenno, l’altare cristiano è in realtà il successore dell’altare ebraico e pagano, dove però quello cristiano viene interpretato più come l’altare degli olocausti, ovvero mensa dove viene immolato l’Agnello di Dio, in riferimento all’ultima cena di Cristo e al Suo successivo sacrificio.

Anticamente la forma di tale mensa era preferibilmente quadrata (cf Ravenna, sant’Apollinare, sec. VI) e questo lo si doveva principalmente al fatto che “[…] da essa si sono nutrite e sempre si nutriranno le quattro parti del mondo; alta e rivolta verso il cielo, perché il suo mistero è alto e celeste e del tutto trascendente la terra” (Simeone di Tessalonica).
Non da meno è la presenza di diversi arredi sacri che vanno a comporre il corredo dell’altare stesso: una tovaglia ricamata, la croce, a simboleggiare il sacrificio di Cristo, la Sua morte e poi la Sua resurrezione, ma anche i ceri e le candele d’altare che simboleggiano la presenza di Gesù. La disposizione di questi arredi sacri non è mai lasciata al caso, anzi. Per rendere al sacerdote una celebrazione liturgica più agevole, la croce deve essere centrale rispetto ai due ceri o candele d’altare. (Gli altari nella vigente legislazione canonica)