08-11-2023
Architettura
La chiesa di cartone di Shiregu Ban
Architettura sacra: il caso della chiesa di cartone neozelandese costruita dopo un terremoto. Un edificio di culto ecologico e solidale dall'ampio sguardo contemporaneo.
Dopo il forte terremoto del 2011 (magnitudo 6.3 della scala Richter), la cittadina di Christchurch, Nuova Zelanda, si è ritrovata con molti dei suoi principali edifici crollati. Tra questi: la cattedrale anglicana del 1864.
Da qui si decise di chiamare l’architetto giapponese Shiregu Ban, noto come l’architetto dei disastri (“disaster architect”), per la realizzazione di un luogo di culto sostitutivo. La particolarità del suo progetto? L’utilizzo di un materiale economico come il cartone. I 96 tubi di cartone che compongono la struttura di questo edificio di culto sono stati resi resistenti grazie al poliuretano, sostanza che li rende impermeabili e non infiammabili.
I vantaggi? Costi bassi e velocità di realizzazione. La chiesa infatti, oltre ad avere una capacità contenitiva di 700 persone circa, è stata resa agibile nell’immediato, considerando che per la sua costruzione sono stati impiegati solo due anni.
Ebbene, la chiesa di Shiregu Ban è solo uno dei tanti esempi di architettura a basso impatto ambientale adoperata a seguito di un disastro naturale. Il suo caso ha fatto sì che Lonely Planet citasse la cittadina di Christchurch come uno dei posti da visitare almeno una volta nella vita e tra i motivi è stata citata anche la rinomata chiesa di cartone. Oltre a questo esempio, lo stesso architetto è intervenuto anche in altri contesti catastrofici come in Italia a seguito del terremoto dell’Aquila, ma anche a New Orleans dopo un uragano, per citarne alcuni. (Cardboard Cathedral)
Da qui si decise di chiamare l’architetto giapponese Shiregu Ban, noto come l’architetto dei disastri (“disaster architect”), per la realizzazione di un luogo di culto sostitutivo. La particolarità del suo progetto? L’utilizzo di un materiale economico come il cartone. I 96 tubi di cartone che compongono la struttura di questo edificio di culto sono stati resi resistenti grazie al poliuretano, sostanza che li rende impermeabili e non infiammabili.
I vantaggi? Costi bassi e velocità di realizzazione. La chiesa infatti, oltre ad avere una capacità contenitiva di 700 persone circa, è stata resa agibile nell’immediato, considerando che per la sua costruzione sono stati impiegati solo due anni.
ARREDAMENTO SACRO IN LEGNO E CARTONE
Una volta entrati nella chiesa di Christchurch, i tubi di cartone restano visibili al fedele, pur non appesantendo l’ampio spazio a navata unica. Per quanto riguarda l’arredamento liturgico, questo risponde perfettamente alle caratteristiche dell’edificio. Il materiale utilizzato per la realizzazione dell’arredamento sacro, infatti, è sì di legno ma anche di cartone, un materiale questo che è sinonimo di anima ecologica e solidale. Un’altra particolarità della chiesa? La grande vetrata che è un puzzle di container colorati a forma triangolare. Un gioco questo di luci e colori che donano un tocco di leggerezza all’intera struttura ecclesiastica.Ebbene, la chiesa di Shiregu Ban è solo uno dei tanti esempi di architettura a basso impatto ambientale adoperata a seguito di un disastro naturale. Il suo caso ha fatto sì che Lonely Planet citasse la cittadina di Christchurch come uno dei posti da visitare almeno una volta nella vita e tra i motivi è stata citata anche la rinomata chiesa di cartone. Oltre a questo esempio, lo stesso architetto è intervenuto anche in altri contesti catastrofici come in Italia a seguito del terremoto dell’Aquila, ma anche a New Orleans dopo un uragano, per citarne alcuni. (Cardboard Cathedral)