Lalibela: chiesa etiope scavata nella roccia

Per chi avesse la fortuna di trovarsi in Etiopia, consigliamo di visitare la città di Lalibela, dove ad oggi si possono ancora trovare magnifiche chiese cristiane ortodosse scavate nella roccia.

Secondo una leggenda, il nome Lalibela risale al 1181 e significa “le api riconoscono la sua sovranità”. Questo nome venne assegnato al piccolo principe del posto il cui corpo, al momento della nascita, venne accerchiato da uno sciame d’api, senza che queste avessero lasciato segni di punture. Da questo particolare evento venne riconosciuta la sua futura sovranità, non accettata dal fratello maggiore, che ordinò il suo avvelenamento e lo condannò così a un sonno mortale, che lo portò in cielo. Qui il giovane, oltre ad aver notato strane costruzioni, ebbe modo di avere un incontro ravvicinato con il Signore che, avendo pietà della creatura, decise di ridargli la vita, a patto che questi costruisse nella capitale del suo regno chiese con strutture simili a quelle viste in sogno.

Ad oggi, Lalibela si presenta come una città monastica completamente isolata, nel cuore dell’Etiopia settentrionale. Questo meraviglioso complesso architettonico, oltre ad essere patrimonio mondiale dell’Unesco, è composto da 11 blocchi cruciformi ed è collocato a 12 metri di profondità nel tufo vulcanico rosso. La cosa incredibile di queste chiese è che ancora oggi sono in grado di ospitare le celebrazioni religiose, accogliendo centinaia di migliaia di pellegrini da tutto il mondo. Questo luogo di pellegrinaggio, scoperto nel XVI secolo da degli esploratori portoghesi, merita di essere visitato, non solo per la particolarità dovuta all’architettura delle chiese, ma anche e soprattutto per la presenza di sorprendenti bassorilievi di figure umane e di straordianri dipinti policromatici, rappresentanti scene bibliche. (Lalibela, le mitiche chiese rupestri dell'Etiopia)